Ogni giorno, muovendoci tra le nostre vie, scopriamo tanti segni di un essere quotidiano che non ci piace. Io sono convinto che sia a partire dai comportamenti nelle cose di ogni giorno che possiamo tentare di migliorare la nostra esistenza.
Il nostro esempio, spesso, lo sottovalutiamo.
Spesso sottovalutiamo che le nostre azioni vengono guardate dagli altri, nel bene e nel male, e che esse possono trasmettersi come un virus letale, o come un benefico medicinale.
Per primi dobbiamo chiederci se quello che facciamo è un buon esempio per la nostra comunità e la nostra civiltà. Dobbiamo farlo con intelligenza, con realismo e pragmaticità.
Ma dobbiamo imparare, e questo è davvero difficile, a reagire anche all'inciviltà altrui. Non accettare una scorrettezza stradale è un piccolo grande segno che, ad altri livelli, non accetteremo per cose ben più gravi.
Non è un caso che le civiltà che dimostrano maggiori virtù siano anche quelle che appaiono tali nell'aspetto delle cose più semplici.
Dunque non lasciamoci scoraggiare, non lasciamo che la nostra terra, la nostra casa, possano essere infangate, iniziando noi stessi a mantenere le scarpe pulite.
Claudio G.
giovedì 22 novembre 2007
martedì 6 novembre 2007
A tuti i Veneti !
Riapropriemose deła nostra identità, deła nostra storia, deła nostra łengoa!
A tutti voi, noi diciamo che la misura è colma, e non ci sono più margini per tollerare ulteriormente la nostra situazione di Popolo annesso da 141 anni ad uno stato che non ci appartiene ed è erede delle mire espansioniste dei Savoia che ci invasero e colonizzarono con l'inganno e la truffa (chi non lo sa cerchi con google "truffa 1866": http://www.google.com/search?q=truffa+1866).